Il packaging e le soluzioni per l’imballaggio diventano sempre più sostenibili. Per rispondere alle normative ambientali e venire incontro alle esigenze del mercato (sempre più “sensibile” alle tematiche ecologiche) le aziende della filiera del packaging stanno puntando con decisione sullo sviluppo di prodotti più facili da smaltire e da riciclare.

Questo dato è confermato dalla ricerca ‘I nuovi modelli di consumo e la riprogettazione del packaging: la scelta di materiali sostenibili nell’era dell’economia circolare’ presentata da Comieco – Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica – e realizzata dall’Istituto di management della Scuola Superiore Sant’Anna. L’indagine, ha delineato i nuovi trend della filiera degli imballaggi a partire da un’analisi dei consumi. Nel 2020, il 68,2% degli intervistati ha aumentato la frequenza di acquisto sulle piattaforme digitali. Considerando solo il periodo natalizio, gli acquisti online hanno raggiunto il 30% sul totale delle vendite, più del doppio rispetto al 2019. Il 70% di chi compra online è disposto a spendere un po’ di più pur di garantirsi una spesa ‘green’ e l’80% degli e-shopper predilige un imballaggio ecosostenibile perché trasmette l’impegno dell’azienda verso le tematiche ambientali.

Una delle frontiere di innovazione che lo studio esplora è l’utilizzo dei nuovi materiali per gli imballaggi. In particolare, negli ultimi mesi, si sta investendo molto sullo sviluppo di soluzioni per il packaging in carta e cellulosa. Questi materiali, infatti, sono resistenti, performanti e hanno ottime proprietà in termini di riciclabilità e compostabilità. “Compostabile” è una sostanza che, dopo essersi degradata, diventa compost. Il compost è sostanza ricca di proprietà nutritive che di solito viene utilizzata come concime per arricchire il terreno. Un classico esempio sono gli scarti di potature, avanzi di frutta e verdura, etc. Più in generale tutti quegli scarti che si decompongono nel giro di tre mesi. “Biodegradabili” sono quei materiali che hanno la capacità di decomporsi in natura grazie al la “lavoro” di alcuni batteri, dalla luce solare o di altri agenti atmosferici naturali. Questo processo deve compiersi nell’arco di sei mesi e gli elementi che ne derivano sono assorbiti dal terreno sotto forma di acqua, anidride carbonica, sali minerali e altre sostanze.

I packaging riciclabili e compostabili in carta sono un’ottima soluzione sia per il settore food che per quello non food. Oltre ad essere “amica dell’ambiente”, la carta è un materiale facilmente macchinabile che può essere personalizzato per rispondere a specifiche esigenze. In questo modo, è possibile evitare l’over packaging poco amico dell’ambiente senza correre il rischio dell’under packaging a scapito della robustezza.

Carta e cellulosa hanno le “carte in regola” per scrivere il futuro del packaging sulla base della loro intrinseca predisposizione al riciclo e al recupero, ma non dimentichiamo che tutto dipende dal nostro comportamento. I materiali sono una risorsa, di qualsiasi tipo essi siano. Demonizzare la plastica tradizionale, cioè derivante da fonti fossili, è un errore di prospettiva: siamo noi a dare circolarità al flusso di materiali, risorse ed energie, a scegliere che cosa sia un rifiuto e che cosa un bene. Gli imballaggi del futuro dovranno dotarsi delle caratteristiche necessarie affinché siano minimizzate le probabilità di una loro trasformazione in rifiuto; ce lo chiedono gli enti normativi, i consumatori e l’ambiente. Progettarli e realizzarli garantendo i requisiti di riciclabilità, biodegradabilità e compostabilità è la strada da percorrere per costruire, insieme, un mondo migliore!

Bioplast è specializzata nello sviluppo, nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni per il packaging in carta sostenibili e compostabili.

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