
Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta. Il provvedimento andrebbe a colpire due dei settori trainanti del Made In Italy, sia per la produzione che per l’export: l’agroalimentare e il packaging.
Così come è formulata, la proposta di regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione europea imporrebbe dunque l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue. Se confermata questa scelta, sostiene la Coldiretti, aprirebbe a tutta una serie di problemi, da quelli igienico-sanitari fino alla gestione degli sprechi. Senza contare che potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Il vero boomerang è quello che rischia di abbattersi sul segmento della cosiddetta quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, che sono ormai entrate nelle abitudini quotidiane dei consumatori italiani. Secondo l’ultimo sondaggio di Unione italian food, i tre quarti degli intervistati acquista questi prodotti regolarmente, il 38% lo fa addirittura tutte le settimane. Nel carrello l’81% mette le insalate in busta, il 40% preferisce le ciotole di insalata e il 30% sceglie la frutta lavata e tagliata. Nel 2022, secondo le rilevazioni di mercato NielsenIQ, il giro d’affari del settore è stato di quasi un miliardo di euro.
Come sistema-Paese, abbiamo il dovere di contrastare la demonizzazione di un materiale nobile come plastica e scongiurare le ricadute negative di un possibile crollo di queste due filiere fondamentali per il Pil e l’occupazione. Dobbiamo difendere a tutti costi il Made In Italy, i nostri prodotti e soprattutto il futuro del nostro Paese.